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C+S Architects – Redevelopment of the Ex-Royal Cavalry Barracks at Panquin – 2017 Tervuren, Belgium
Potete parlarci della riqualificazione delle ex scuderie reali a Tervuren in Belgio?
Maria Alessandra Segantini: quello in Belgio è un lavoro nato da un concorso internazionale in due fasi. Nella prima fase ci siamo ritrovati a competere con una ventina di studi internazionali. Superata questa, la seconda fase ci ha visti in competizione con altri tre gruppi. Abbiamo lavorato sulla linea del verde, un sistema bellissimo studiato in passato per il parco affinché collegasse la reggia di Tervuren al centro di Bruxelles: un progetto mai completato ma che aveva dato vita al complesso delle Scuderie Reali. Visitando il luogo, ci aveva colpito molto la potenza del paesaggio e quindi siamo partiti dal voler lasciare vuoto questo spazio e costruire un ulteriore bacino a completare la sequenza di piccoli laghi che portavano da Bruxelles verso il grande bacino d’acqua del parco di Tervuren. Sfruttando gran parte dello spazio per il parco, abbiamo dovuto rendere molto compatti gli edifici e costituire un completamento dell’area delle ex-scuderie reali a ovest, con accanto una piazza sopraelevata, ospitante un albergo con servizi aperti alla città, e un’altra zona più pubblica con una serie di micro piazze e attività commerciali; a est invece, un’area più tranquilla, essenzialmente residenziale, con alcune attività commerciali come un ristorante e aree pubbliche.

C+S Architects – Redevelopment of the Ex-Royal Cavalry Barracks at Panquin – 2017 Tervuren, Belgium
Il progetto è risultato vincente perché abbiamo consumato poco suolo. Siamo andati a lavorare sul greenfield senza toccarlo con costruzioni, andando invece a demolire gli edifici di nessun valore o riutilizzare quelli vincolati come il ristorante o le ex-scuderie e lavorando sulle porzioni costruite senza intaccare le zone verdi. Questo è piaciuto molto alla Soprintendenza locale e alla comunità, perché il progetto ha impatto minimo sul parco che viene invece valorizzato. Anche in questo caso è stato un misto di conoscenza storica, contatto e confronto con la comunità (una volta vinto il progetto), ecologia, paesaggio; andando a definire una nuova identità per Tervuren. E ovviamente, essendo zona vincolata, ha dovuto ricevere autorizzazione dalla Soprintendenza, che si è già espressa favorevolmente e il cantiere di restauro è già partito.
