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Gabriele Salvatori, direttore creativo di Salvatori, ci racconta di come è iniziato quello che poi è diventato un lungo sodalizio con John Pawson.

Span Tables & Benches by John Pawson for Salvatori, 2017 – 2018
Ci può parlare del suo rapporto con John Pawson?
Per parlare di come ho conosciuto John Pawson devo fare qualche passo indietro ed arrivare al 2009. In quell’anno avevamo sviluppato un nuovo materiale composito, completamente naturale, realizzato con gli scarti delle lavorazioni della pietra. La mie idea era di contattare qualche designer per avviare una collaborazione utilizzando questo materiale. Parlai di questi miei propositi con Gilda Bojardi, la direttrice di Interni, la quale mi propose di presentare il progetto insieme a loro alla Statale di Milano e di scegliere tra una lista di nomi il designer a cui affidarmi. Fra questi c’era John Pawson che adoravo.

Gilda organizzò l’incontro ed io salii a Londra con i miei campioni, abbastanza scettico sull’esito dell’incontro in quanto andavo a parlare con un maestro del purismo presentandogli un materiale composito. L’incontro andò molto bene, Pawson rimase subito infatuato del materiale al punto da dargli, in futuro, un nome lui stesso. Da lì nacque la nostra prima collaborazione che fu la costruzione di House of Stone. La casa ha una struttura in acciaio ed è completamente rivestita con queste lastre fatte di scarti che sono state chiamate Lithoverde. Negli anni abbiamo avuto modo di collaborare in molti suoi progetti e da lì è nata un’amicizia che ci ha portato a sviluppare degli oggetti di design insieme. Sto pensando ad esempio alla serie di tavoli Span dove una lastra di marmo molto sottile è sorretta da una struttura di ciliegio.