THE TREE

MAG

Istituto Italiano Culturale a Dakar di MOST

ARCHITETTO:

MOST Monti Studio

PHOTO:

Andrea Ceriani

ANNO:

2020

LUOGO:

Dakar, Senegal

LINKS:

L’Istituto Italiano di Cultura aveva bisogno di una Casa.
L’intervento su una villa degli anni ’70 è l’oggetto di progetto tra la parte resistente, Sénégal, e la nuova parte presente, Italia.
Far “abitare” in uno spazio due culture lontane. Come una nuova famiglia, una nuova Casa in cui tutto deve “vivere”. Ecco il significato di “abitare”: coesistere, accettare che una parte di Senegal sia intaccata d’Italia e una parte d’Italia sia intaccata dal Senegal.

Le facciate sono una trama intessuta con i zig zag di Missoni e i colori tipici dei vestiti del Senegal.
I rombi tracciati alla mano con riga e scotch sono un ricordo chiaro a quella manualità tipica dei sarti italiani e senegalesi.
Il portico d’entrata e sul giardino, tipico esempio d’architettura italiana, è abitato da forme geometriche locali.
Il legno utilizzato in maniera artigianale, ogni pezzo è unico e inchiodato alla struttura senza soluzione di continuità, è un omaggio all’intrapendenza della mano rispetto alla tecnologia.
Così i colori sorpassano la casa fino ad invadere il quartiere mostrando la cultura, vera, dell’istituto: abitare!

“Queste costruzioni albergano l’uomo. Egli le abita, e tuttavia non abita in esse, se per abitare un posto si intende solo l’avervi il proprio alloggio”
M. Heidegger

Testo fornito dall’architetto

THE TREE MAG – The Fruits of Ideas