Marzo 2021
Intervista a Greg Lomas, fondatore insieme a Will Foster dello studio Foster Lomas Architects.
Durante questa intervista abbiamo toccato diversi temi e tra questi alcuni di attualità, come l’impatto del Covid-19 sull’architettura. Ascoltando le parole di Greg Lomas si capisce in modo chiaro l’attenzione di questo studio per le tematiche ambientali e come il contesto possa diventare non solo un riferimento compositivo, ma una vera e propria risorsa per l’approvvigionamento dei materiali. Un altro concetto che è affiorato durante l’intervista è la loro passione per i lavori artigianali i quali diventano un ottimo percorso per ottenere dettagli molto curati ed unici.

Quanto è importante la sostenibilità nel tuo lavoro?
È vitale. Sono cresciuto negli anni ’70 in una piccola azienda nel Galles centrale, vivendo uno stile di vita autosufficiente che ora sarebbe noto come “permacultura”. Per me, quindi, l’abitazione e il paesaggio sono intrinsecamente legati al vivere in modo sostenibile. La creazione di un’architettura appropriata che utilizzi le risorse in loco e abbia la longevità è la chiave. Non si tratta solo di energia. Si tratta di lavorare con il paesaggio circostante. Un buon esempio di ciò è la creazione di una riserva naturale o di una struttura educativa che coinvolga la comunità locale come abbiamo fatto sull’Isola di Man nel Regno Unito.
È possibile avere un edificio sostenibile senza un budget elevato?
Il modo più economico per ottenere un edificio sostenibile è optare per un approccio “fabric-first”. Gli edifici possono essere ben isolati gestendo l’energia solare, ad esempio. Il sole può essere sfruttato in inverno e controllato in estate. Se lo pianifichi correttamente, quindi, puoi ritrovarti con un edificio che non necessita di riscaldamento e meno manutenzione.
Durante la progettazione, che tipo di rapporto hai con gli artigiani? Quanto è importante per un architetto avere una profonda conoscenza delle tecniche artigianali?
Si tratta di un rapporto di collaborazione in cui l’artigiano diventa una parte fondamentale del processo creativo, offrendo idee e soluzioni. Sia io che Will (Foster) abbiamo radici in vari mestieri che ci danno un’idea delle abilità richieste e delle possibilità che sono disponibili, ma come architetto, non hai necessariamente bisogno di una conoscenza profonda, ciò che ti viene richiesto è una valorizzazione del mestiere.
Ora una domanda emersa dagli ultimi eventi mondiali. Dopo la diffusione di Covid, alcuni clienti hanno nuove esigenze legate all’home design?
Dopo la pandemia, uno dei nostri clienti ha cambiato le proprie indicazioni progettuali per includere una palestra ed ha aumentato l’enfasi sugli spazi esterni. La prospettiva di un’altra pandemia potrebbe riunire le persone con più nuclei familiari multigenerazionali. Le persone vogliono essere più vicine alla famiglia e ai propri cari nel caso in cui il peggio accada di nuovo. Mi aspetto anche un maggiore interesse per la “off-grid living”. Questa è stata un’aspirazione per molti clienti negli ultimi anni e la pandemia potrebbe accelerare questa tendenza.
Gli architetti danno forma a città, edifici e decidono come vivere lo spazio. La professione di architetto può giocare un ruolo importante nella battaglia contro Covid?
La pandemia è una forza dirompente e ci ha concentrati su ciò che è importante in una città. Ha più a che fare con l’urbanistica che con l’architettura e gli spazi civici sono ora fondamentali per consentire alle persone di socializzare in sicurezza, esercitare e nutrire la propria salute mentale.
Stiamo già vedendo alcune persone abbandonare la città per vivere in campagna, ma questo non è praticabile per tutti. Le città dovranno adattarsi e affrontare i problemi emersi dal Covid-19. Come socializziamo? Come funzionerà l’economia? Come ci prendiamo cura gli uni degli altri? Come lavoriamo insieme? Concentrarsi sulla vita locale è un modo sostenibile per gestire le future pandemie, ma ha anche il potenziale per diffondere la crescita economica più ampiamente nelle città e nel Regno Unito nel suo insieme.
Ci sono materiali che preferisci?
Materiali locali. Recentemente abbiamo ottenuto il permesso per una nuova casa a West Penwith in Cornovaglia, un sito protetto Heritage Coastline e AONB (Aree di straordinaria bellezza naturale), dove abbiamo acquistato tutti i materiali a livello locale. La nostra ambizione era quella di procurarci tutto entro un raggio di 10 miglia. Abbiamo una predilezione per i materiali che possono essere lavorati a mano per creare una superficie o elementi tattili e poetici all’interno del progetto. L’esperienza architettonica non riguarda solo lo spazio che crei. Riguarda anche i piccoli dettagli che tocchi e usi ogni giorno, attraverso i quali vengono creati nuovi ricordi e interazioni.